Le vie della danza
Danzaterapia e Danza Orientale, Arezzo
DANZA ORIENTALE
Definire la danza Orientale può essere un compito delicato poiché molti pensano o si aspettano di trovare dei termini standardizzati per illustrare questo genere. In realtà se è vero che esistono delle definizioni standardizzate, e universalmente riconosciute, soprattutto quando ci si riferisce al mondo del folclore mediorientale, e' anche vero che ci sono molte altre definizioni che sono usate individualmente o regionalmente , a seconda delle preferenze delle danzatrici. Tenterò di fare un quadro della danza orientale, che sarà sicuramente incompleto o impreciso, o che non incontrerà il consenso di tutti, ma che ha l'intento di accendere l'interesse su un patrimonio culturale ed emotivo che merita di essere conosciuto e valorizzato. Ma affinché questo avvenga sarà irrinunciabile la pratica di questa arte, che è insieme tradizione, esperienza ed espressività individuale. In generale penso si possa dire che quando diciamo danza del ventre vogliamo mettere l'accento sull'aspetto femminile e universale di questa danza, se diciamo danza orientale ci riferiamo ad una tradizione artistica ispirata all'Oriente, con l'espressione danza mediorientale si chiamerà in causa l'esatta provenienza geografica di questa tradizione.

Danze
Orientali
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Folklore

danze
del Libano


danze del
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Tribal



Contemporaneo


Tentiamo di tracciare una storia della Danza Orientale.
Dicono sia un'antica una danza praticata per celebrare la Dea Madre o altri dei della Natura, attraverso movimenti ondulatori del bacino che fossero propiziatori della fertilità ,della terra e del ventre della donna. Praticata nei cortili del mondo arabo come danza di aggregazione, diffusa e contaminata dal peregrinare degli zingari, poi conl'espansionedell'impero Turco si diffonde trai popoli del MedioOriente e Del NordAfrica, assumendo vari stili, e inizia ad essere una forma di aggregazione non solo una danza di aggregazione. In tempi più recenti, filtrata dall'occhio romantico dell'orientalismo occidentale, arriva a noi come danza delle donne per le donne, femminile, rotonda ed elegante.Durante l'Ottocento viaggiatori occidentali, nel orso di viaggi nei paesi arabi, rimanevano colpiti da questa danza, eseguita per lo più da donne, per sorprendenti movimenti del centro del corpo, così differenti dalledanzeoccidentali. Per questo la chiamarono la danse du ventre (danza del ventre), e la resero celebre in Occidente con i loro dipinti e racconti di viaggio, in un vagheggiamento orientalista. Con un sorprendente effetto specchio l'Oriente volle rispondere alle attese romantiche dell'Occidente rendendo la propria danza, all'origine spontanea e improvvisata, una danza da spettacolo. Ciò avvenne in particolare in Egitto, che per tutto il Novecento promosse le proprie danzatrici e i propri coreografi in tutto il mondo. Una età dell'oro di questa forma d’arte comincia 1926, quando grazie all’apertura del primo nigthclub di ispirazione europea presso il Cairo, “Casino Badia” la libanese Badia Masabny diede inizio allo sviluppo dello stile Sharqi moderno. Casino Badia offriva oltre alle esibizioni delle danzatrici orientali, spettacoli di vario genere riscuotendo molto consenso sia dal pubblico Mediorientale che Europeo, e ben presto si diffuse in altre città, quali Beirut e Algeri. Lo stile classico egiziano, o “sharqi” cominciò ad affermarsi, distinguendosi dallo stile popolare e divenendo arte da palcoscenico. La semplice tunica baladi e la fusciacca usata per evidenziare i fianchi furono sostituiti dal costume di ispirazione hollywoodiana in due pezzi, decorato di perline e paiettes e si cominciò ad utilizzare il velo.
La danza orientale inoltre assunse una connotazione tecnica, dovuta alla nomenclatura dei movimenti che coinvolgevano ora tutto il corpo, alla più ampia gestione dello spazio di scena, e in particolare all’introduzione della coreografia.
Con il cinema egiziano degli anni ‘50 si affermano grandi danzatrici orientali quali Tahia Carioca e Samia Gamal, nate proprio con Casino Badia.
Nel 1956 ha inizio l’era teatrale della danza orientale, quando il cairota Mahmoud Renda fonda la prima compagnia di danza folkloristica egiziana, la “Reda Troup”. Dopo aver studiato balletto classico a Parigi, Reda torna in Egitto per approfondire la conoscenza del folklore della sua terra e rivestirlo di teatralità.
Appartenenti alla Reda Troup sono alcuni dei più grandi maestri contemporanei, tra cui Raqia Hassan, attuale emblema della danza egiziana nel mondo e organizzatrice del più “affollato” festival di danza orientale al mondo, che si tiene periodicamente presso il Cairo.
Ai giorni nostri la danza orientale ha una diffusione mondiale e viene riconosciuta con la dicitura “belly dance”, “danza del ventre”, favorita anche dall’affermazione di compagnie su scala mondiale, quale quella delle americane Bellydance Superstar.
Negli anni 80, nasce nella west coast degli USA, ad iniziativa di Carolina Nericchio, lo stile Tribal BellyDance, che fonde movimenti della Danza Orientale (danza del ventre), delle danze di folklore del Nordafricane, della Danza Indiana Baratha Natyam e del Flamenco. Questo ha dato nuovo impulso, grande vivacità e molta freschezza alla diffusione e crescita della danza orientale, che negli ultimi anni fiorisce in una moltitudine di stili e interpretazioni, mettendo in luce tante danzatrici da ogni parte di mondo e dall'interessante talento.