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LA MIA DANZATERAPIA

 

La mia DanzaTerapia comincia con la formazione presso la Scuola Risvegli di Milano completata nel giugno del 2008. Ma la Danzaterapia non si completa una volta per tutte, si crea e si ricrea continuamente insieme al proprio personale percorso di crescita e di apprendimento. Specificatamente i miei incontri di DanzaTerapia risultano influenzati dalla mia pratica della Danza Contemporanea che si è compiuta e si compie frequentando seminari con Giorgio Rossi, Raffaella Giordano e altri componenti della compagnia Sosta Palmizi, seminari con Silvia Gribaudo, seminari di Danza Contact Improvvisation, dal mio studio del lavoro di Pina Baush.

Per me la DanzaTerapia è momenti in cui posso esperire una unione tra il mio corpo, il quale si fa percepire nel suo essere in movimento, il mio pensiero, che è uno dei modi con cui cerco di decifrare il mondo che ho intorno, e la mia emotività, che è ciò che mi muove, che mi turba o mi seduce.

In questi anni la pratica di DanzaTerapia mi ha arricchito moltiplicando le mie risorse, mi ha dato un mezzo potentissimo per affrontare i momenti difficili o celebrare i momenti belli.

Mi ha dato l’inestimabile dono di relazioni di una profondità mai trovata prima. Le persone con cui ho danzato, che ho toccato e sentito grazie alla danza hanno lasciato una traccia indelebile nella mia memoria. Posso dire che le mie amicizie più autentiche sono nate e cresciute danzando.

I miei incontri sono sempre diversi l’uno dall’altro, ogni incontro è una esperienza unica e irripetibile, perché ciò che li caratterizza è la scoperta di sé stessi nel proprio corpo, e nella relazione con l’altro, caratterizzati da un continuo cambiamento. Concludo sempre i miei incontri con un momento di danza di gruppo, che sia aggregante, anche un po’ convergente verso il centro, soprattutto celebrativo della nostra presenza, qui e ora, in questo tempo in questo tempo, insieme a queste persone. A questo punto acconsento anche una verbalizzazione, non strutturata e non condotta, che permetta un ritorno morbido alla propria vita usuale, che non annulli con un eccessivo uso delle parole ma sia un momento dedicato alla riappropriazione consapevole del percorso fatto.

 

”E’ accompagnamento verso spazi e tempi dove riemergono ricordi del passato e dove si sperimenta anche il presente come spazio e tempo di vita anziché di rinuncia e di attesa.”

(Bellotti, Madera, Il corpo in cammino, 2009)

 

Amo danzare, da sempre. E' sempre stato un mio spontaneo modo di abitare il mondo.
Ma come parlare della danza? La parola non può contenere ed esprimere la vastità del vissuto.
La danza si fa, si abita, si vive, dobbiamo diventare, essere danza.

Ma è anche vero che tutti noi abbiamo danzato, tutti i bambini danzano, è un istinto naturale... e probabilmente qualcosa si è depositato nella memoria corporea collettiva. Perché la danza è così bella e allo stesso tempo disprezzata: perché è effimera non si può riporre su uno scaffale. Qui ed ora.

Per questo non posso descrivere un incontro di DanzaTerapia, posso solo invitare chi ha voglia di capire cos’è questa pratica a venire a provare uno o qualche incontro.

 

 

© 2014 by Dania

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